Le risposte alle domande sul Mac
Tuesday, April 27, 2004

io ce e fibro [ot]

Post di Fabrizio Venerandi sul newsgroup it.comp.macintosh

Main topics: OT

Author: Fabrizio Venerandi

io ce e fibro Sono lì con cecilia dal ginecologo che le sta facendo l'ecografia, lei mi stringe la mano, io le stringo la mano (debolmente) e il ginecologo dice qui c'è qualcosa, cecilia sorride, stringe più forte la mano, io inizio a mollarla, e il ginecologo dice eh sì c'è qualcosa, cecilia stringe ancora più forte, io faccio per divincolarmi e poi il ginecologo guarda me, guarda cecilia, negli occhi intendo, e poi dice è un fibroma. Cecilia molla la mano, se la porta al cuore e sembra indecisa se piangere o meno, poi chiede fibroma cioé, fibroma nel senso, e il ginecologo dice che un fibroma è un grumo di carne. "Tipo feto?" chiedo io preoccupato e il ginecologo ride, e dice no, tipo simmenthal. Lacrime secche. Facciamo per uscire, andiamo alla scrivania del ginecologo che ci chiede se può permettersi di farci un piccolo sconto, e io penso che per i fibromi si paga meno, e invece il ginecolo aggiunge, se non avete bisogno di fattura. "Non capisco" faccio io mentre cecilia cerca il portafoglio. "Se non facciamo la fattura vi faccio un piccolo sconto e sono cento euro, se proprio volete la fattura sono centoventi euro" "Non le secca se invece di 'sconto' lo 'chiamo complicità in frode fiscale' ?" e gli spiego che sono uno scrittore e che le parole usate sbagliate mi danno fastidio e lui inizia a incazzarsi, dice che se vogliamo da centoventi facciamo centoventi, ma cecilia ha già tirato fuori i cento euro, glieli sbatte in mano e mi trascina fuori. "I medici fanno tutti senza fattura" mi spiega poi per le scale e io le rispondo che vaffanculo la prossima volta pago centoventi così gli si alza l'imponibile. Dignità sociale significa pagare le tasse del dottore , penso e scuoto la testa. In macchina cecilia guida senza dire niente e poi io le chiedo come lo chiamiamo, e lei chiede cosa, e io le dico il fibroma, glielo diamo un nome anche a lui, e lei mi guarda negli occhi e poi mi dice ma sei davvero un bastardo sei senza cuore e io le dico non so, dovrei fare un ecografia. Cecilia continua a guidare e dopo un po' nel silenzio dice fibro, lo chiamiamo fibro e mi guarda e si mette a ridere, e io alzo l'autoradio per far finta di non sentire e poi mi metto a ridere anche io guardando dall'altra parte del finestrino. Fibro intanto meditava immerso nel liquido uterino. Arriviamo a casa c'è la babysitter e niccolò che ci guarda e ci corre incontro, e ci dice "iao!" e poi aggiunge che siamo tutti gialli, "utti alli!" per la precisione, il fatto è che niccolò è entrato in piena fase gialla, tipo picasso, tutto ciò che è bello è giallo, quello che è brutto è di altri colori, l'altro giorno cecilia lo ha portato al mare e quando sono arrivati in spiaggia niccolò è scoppiato in lacrime e ha urlato che lui voleva il mare giallo ed è rimasto a piangere per mezz'ora e cecilia è dovuta tornare a casa, lei era nera. La cosa diventa particolarmente drammatica quando niccolò prende certi toni assoluti, tipo "io vojo giallo!" e piange e dopo un po' di domandine, ma giallo cosa, ma giallo quale, tu capisci che intende dire giallo giallo, come concetto universale, e piange perché giallo universale è rovinato da tante altre tinte sbagliate. L'unico vantaggio di questa cosa è che l'amore verso il mio imac tanagerine si è attenuato perchè "no è allo", e io in più ho messo uno sfondo di scrivania verde che crea un contrasto verde/arancione che sembra essere un ottimo deterrente per gli amanti del giallo. Comunque: due parole per la nostra baby sitter: la cosa bella della nostra baby sitter è che non piace ai miei genitori in quanto ha un piercing al naso e uno al labbro e i capelli di un colore molto variabile, a seconda dell'umore, ma in ogni caso tendente ad un arancione bluastro di natura certamente chimica. E il problema si aggrava quando i miei genitori cercano di comunicare con la baby sitter in quanto il linguaggio generazionale dei miei genitori ha vaghe assonanze semantiche con quello della baby sitter, tipo una volta i miei genitori dovevano venire a casa nostra, dove c'era niccolò con la baby sitter, prendere il niccolò e pagare la baby sitter. Alla sera telefoniamo per sapere se questo scambio era avvenuto, e mio padre dice che è andato tutto bene, ma che la baby sitter non ha voluto i soldi, pare si fosse offesa. "Uh" facciamo io e cecilia e telefoniamo alla baby sitter la quale dice che è andato tutto bene, ma che i miei genitori, cioé, erano un po' strani, cioé, tipo non l'hanno pagata e volevano sapere le sue credenziali. Dopo numerose telefonate incrociate, e poco prima di un confronto faccia a faccia che sarebbe stato certamente imbarazzante comprendiamo che mio padre ha chiesto alla baby sitter quali erano le sue "competenze", intendendo quanti soldi doveva darle, e la baby sitter ha capito che mio padre voleva sapere le sue "competenze", nel senso di referenze e quindi si era offesa, lei fa baby sitter da una vita cioé, ha quasi ventidue anni. La seconda cosa bella della nostra baby sitter è che è pazza. "Pare che io debba tingermi i capelli di giallo" dice mentre le paghiamo le ore e ride e anche noi ridiamo e mentre ridiamo capiamo che la settimana prossima arriverà bionda, è fatta così. Appena la baby sitter se ne va io sussurro a niccolò che non ci sono problemi, la cameretta resta solo sua, e niccolò non capisce. Il giorno dopo sono in ufficio e cecilia mi dice che ciao padre e mezzo e io mi guardo attorno e dico padre e mezzo cioé e cecilia dice che pare che fibro abbia testa braccia e gambe. "Ma..." faccio io. "Ho fatto il test di gravidanza, sono incinta" "Ma.." "Gravida" "Ma..." "Quel coglione di ginecologo ha scambiato un feto per un fibroma" "Ma..." "Sono appena stata da un altro ginecologo, e mi ha confermato che è un bambino" "Ma..." "Ho visto il cuore battere, è anche vivo" "Ma..." "Ho la videocassetta, stasera ce la guardiamo" "Ma..." "Compra i pop corn" conclude e butta giù. "Ma..." dico girandomi verso i colleghi che mi guardano senza capire. Ma... Abbasso la cornetta del telefono, lentamente. Poi mi schiarisco la voce "dove si compila il modulo per richiedere un aumento di stipendio?" chiedo a voce alta, e tutti si voltano dall'altra parte, adesso odoro di morte. Una paternità è comprensibile, due sono criminali. Grande momento generazionale: io ce e niccolò. Allora niccolò sai che c'è una bella sorpresa, nella pancia della mamma c'è un bambino, ma un bambino piccolo, che sarà il tuo fratellino, adesso è piccolo ed è dentro la pancia della mamma, come te quando eri piccolo ed eri nella pancia della mamma. Io e cecilia sorridiamo e lo guardiamo e gli chiediamo sei contento, un fratellino. Nell'aria c'è odore di giuda iscariota. Niccolò alza la maglietta di cecilia, gli guarda la pancia e poi guarda noi e dice 'no c'è!' "Dentro la pancia. Non si vede" faccio io con tono didascalico. Niccolò non dice niente, se ne va nella sua stanza. "Avrà capito?" fa cecilia e io alzo le spalle. Dopo un po' il niccolò ritorna e si è tolto la maglietta e ora si vede anche la sua pancia, e lui la indica e sorride e dice due zebre e un bimbo giallo. "Uh? Hai due zebre e un bimbo giallo nella pancia?" chiedo io e lui sorride e dice sì, due zebe e bimbo allo, e si accarezza la pancia. Cecilia sorride materna e lo abbraccia. Io mi schiarisco la voce e dico passi il bimbo giallo ma le zebre a chi le diamo, e lei non dice niente continua a sorridere tenendosi stretta quel pezzo di carne calda che un tempo era sua e adesso ha zebre nel pancino. Fibro intanto sogghignava immerso nel liquido uterino. -- http://www.venerandi.net
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