Monday, December 1, 2003
[ot] io l'ikea e la morte
Post di Fabrizio Venerandi sul newsgroup it.comp.macintosh
Main topics: OT
Author: Fabrizio Venerandi
io l'IKEA e la morte
Insomma andiamo all'IKEA a prendere l'ultimo billy marrone per la nostra
sala, il bello dell'IKEA è che non vendono veramente librerie, ma
vendono cose, e quindi tu invece che comperarti un salotto puoi
prenderlo un pezzo ogni tanto, alla fine un salotto IKEA è una raccolta
di cose messe le une accanto alle altre, e noi in un anno abbiamo
comperato cinque librerie billy marroni e ora ci manca l'ultima, c'è
proprio il buco nella parete si vede che manca qualche cosa, e allora
andiamo all'IKEA a comperare anche l'ultima libreria billy marrone e
quando siamo nella parte finale del budello IKEA andiamo dove di solito
ci sono le librerie billy marroni e vediamo che lo scaffale è vuoto.
"Si vede che vanno a ruba" dice cecilia perplessa.
"Sono le migliori" dico io a bassa voce e mi gratto il mento, e
mestamente mi dirigo alle informazioni dove c'è un ragazzo che sembra un
altro me stesso, solo che lui ha la maglietta gialla con la scritta blu
IKEA.
"Salve -dico- mi serviva una libreria billy marrone"
Il ragazzo mi fissa, come se non mi vedesse e poi mi dice che non
esistono le librerie IKEA marroni.
"Uh. Ne ho cinque in salotto"
"Più" aggiunge il tipo passandosi una mano sulla faccia.
"Più" ripeto io senza capire.
"Non esistono più le librerie billy marroni" l'IKEA non le fa più,
adesso fa il color faggio.
"Cioé? faggio cioé?" dice Cecilia che nel frattempo mi si è messa a
fianco e inizia la sua burrascosa esplosione adrenalinica, non dovrei
mai andare con cecilia in un negozio, e il tipo ripete che l'IKEA non fa
più le librerie billy marroni, adesso c'è il nuovo color faggio.
Cecilia sorride e dice voi non potete. "Voi non potete" ripete e sorride
serafica guardandosi le scarpe, e poi -di colpo- alza un braccio e lo
abbatte sul tavolo e inizia ad alzare la voce e dice che lei ha scelto
IKEA proprio come ha scelto COCA-COLA, cioé, cose che sono uguali in
tutto il mondo e fra dieci anni la coca cola avrà lo stesso gusto di
coca cola di dieci anni fa, e l'IKEA fra dieci anni farà ancora la billy
marrone nel caso cambiassimo casa e volessimo comperare la seicesima
libreria billy marrone, che fa parte dell'alleanza non scritta tra IKEA
e consumatore, che non si butta così alle ortiche un rapporto fondato
sulla serialità, e alla parola serialità cecilia si passa una mano
(quella non sbattuta sul tavolo) all'angolo della bocca per nettare via
la saliva, e resta immobile a fissare il commesso con occhi
fiammeggianti.
Il commesso ha intanto attuato la tecnica, certo io la penso esattamente
come voi, e dice che abbiamo perfettamente ragione e che l'IKEA sono una
manica di stronzi, e questa parte gli riesce facile.
Comunque -aggiunge- possiamo prendere il nuovo color faggio che è
davvero molto bello, ma questa uscita sfortunata del commesso spacca il
vaso di pandora gelosamente custodito in cecilia, e che rivela essere
pieno di oscenità irripetibili che cosa cazzo me ne faccio di un billy
faggio che vuol dire molto chiaro in mezzo a cinque librerie billy
marroni che vuol dire molto scuro, e mentre cecilia spiega questa cosa,
fa anche dei mimi con le mani a significare il molto chiaro e molto
scuro, e il numero cinque e il numero uno che si infila in mezzo al
numero cinque, e il senso del mimo è che il commesso è un idiota e il
commesso abbassa il capo e si prende dell'idiota, è retribuito.
"Senta -dico io- non c'è proprio modo di avere ancora dei billy marroni,
a noi ne serve solo uno", e viene fuori che sì, possiamo ordinare
-pagando in anticipo- uno dei billy marroni ancora rimasti in magazzino
nel mondo e loro lo faranno arrivare qua e noi ce lo andremo a prendere.
E ce lo siamo presi, ci hanno dato un foglietto, quando arriva vi
telefoniamo e voi andate nel magazzino che sta da un altra parte
rispetto all'IKEA e ve lo andate a prendere.
Dopo un mese l'IKEA ci chiama e dice che è arrivato il mobile e che
abbiamo cinque giorni per ritirarlo, adesso si sono fatti scazzati,
abbiamo già pagato.
"Prendiamo il foglio e andiamo" dico a cecilia e lei chiede che foglio,
e io le dico il foglio che ci hanno dato un mese fa quando lo abbiamo
prenotato e lei ride, e dice un mese fa è un tempo lontanissimo per un
foglio, per questo hanno inventato i libri, i fogli da soli sono
indifesi.
Insomma il foglio è sparito.
"Beh, chiamiamo il numero verde dell'IKEA e chiediamo se possiamo
ritirarlo senza foglio, in fondo hanno i nostri dati" dico io e cecilia
apre l'elenco telefonico e inizia a dettarmi il numero telefonico e dice
uno nove nove e io dico ferma. "Ho detto numero verde che vuol dire otto
zero zero, uno nove nove sono i servizi tipo telefonia sexy, roba che si
paga" spiego e cecilia guarda per bene e dice che non esiste il numero
verde IKEA, il servizio informazioni è uno nove nove, cioé anche le
informazioni sono un prodotto IKEA, si devono pagare anche quelle.
Resto con la cornetta in mano, poi faccio l'uno nove nove e resto in
attesa con le musichette e mentre sono in attesa penso che c'è qualcuno
che sta guadagnando soldi per questa mia attesa e poi una voce dice che
certo posso ritirare anche senza foglietto e mi dimentico tutto.
Partiamo e mentre siamo in viaggio cecilia dice e se il magazzino
chiudesse prima? voglio dire sono le sette, l'IKEA chiude alle sette e
mezza e il magazzino e se chiudesse prima e allora ritelefoniamo al
numero a pagamento e una signorina ci dice che figurati, il magazzino fa
lo stesso orario dell'IKEA e mentre ce lo dice sta guadagnando dei
soldi.
Arriviamo all'IKEA e cerchiamo il magazzino, seguo le indicazioni alla
lettera e mi trovo di fronte a un cancello che è chiuso. Tutto buio non
c'è nessuno.
"E' chiuso" dico.
"Chiuso" conferma Cecilia mettendosi le nocche sopra gli occhi e
torniamo indietro all'IKEA, andiamo al servizio informazioni che non
esiste si chiama cambi e resi, e dico salve io dovevo ritirare un mobile
billy marrone ho telefonato all'uno nove nove e mi ha detto che il
magazzino era aperto e invece è chiuso, e la tipa dice sul foglietto c'è
scritto, chiude alle sei e mezza, e io dico ma l'uno nove nove mi ha
detto che chiude quando chiude l'IKEA, e la tipa dice ma lei ha chiesto
del magazzino gondrand, e io dico no, io manco so chi sia gondrand io ho
chiesto il magazzino IKEA e lei sorride come dire imbecilli e dice eh
doveva dire magazzino gondrand sul foglietto c'era scritto, e io inizio
ad alzare la voce e poi penso vaffanculo, esco bestemmiando e non posso
neppure sbattere la porta sia aprono e chiudono da sole.
"Non ci torniamo più" mi sussurra cecilia in macchina e io dico abbiamo
già pagato, e lei dice i soldi ce li danno indietro se non siamo
soddisfatti del prodotto e io dico che il prodotto manco l'abbiamo visto
e poi aggiungo che abbiamo un buco in salotto e lei se ne sta.
Il giorno dopo torniamo alle sei e dieci e il magazzino gondrand è
chiuso.
Mentre mi dirigo verso il bancone cambi e resi inizio già a mandare a
fanculo queli che incontro, dico tra me e me IEKA di merda ma a voce
alta per farli sentire, agito le braccia, cecilia non ha niente da
lamentarsi.
Faccio la mia coda poi urlo a una nuova signorina IKEA che ieri ci hanno
detto che il magazzino gondrand chiudeva alle sei e mezza e invece non
era vero, e lei dice che no chiude alle sette.
Ammutolisco. "Alle sette di cosa?" e guardo cecilia che non capisce e
quella intanto legge l'incertezza nei nostri occhi e prende un foglietto
e dice ah no scusate alle sei. Chiude alle sei e mi dice vedete c'è
anche scritto sul foglietto e lo indica e io dico ma ieri la signorina
mi ha detto alle sei e mezza e lei mi ha appena detto alle sette, e la
ragazza risponde dice beh, vorrà dire che ci saremo sbagliate.
Guardo cecilia, cecilia scuote la testa e io penso che c'è qualche
problema, lo dico anche a cecilia in macchina c'è qualche problema, ce
ne siamo andati senza dire niente, c'è qualche problema, e dico che
questa gente promette una felicità certificata che in realtà potrebbe
garantire solo a un numero limitato di persone e per una serie fortunata
di coincidenze, ma questa gente non è tanto onesta da ammetterlo e dice
sarete tutti felici, avrete tutti il vostro prodotto, e il vostro
prodotto sarà bello e sano come quello degli altri. "E invece non è
vero, questi prodotti non danno la felicità, siamo noi a renderli
felici" spiego e cecilia dice che ho ragione, anche con i macintosh,
siamo noi a renderli felici.
"Uh? E perché con windows non funziona?"
"Incompatibilità del sistema operativo" risponde lei, e intanto guarda
fuori dal vetro genova che piomba nelle tenebre.
Il giorno dopo sono le nove del mattino e io e cecilia siamo usciti dal
magazzino gondrand abbiamo la libreria billy marrone sul portapacchi e a
metà strada sentiamo che c'è vento ci sembra che balli.
"Ci vuole un'altra corda" dice cecilia e io dico che le abbiamo finite e
lei mi indica un insegna, CORDERIA GENOVESE e io dico manco sapevo che
esistessero le corderie, metto la freccia e accosto.
Nel negozio c'è un tipo bassino che mi chiede cosa voglio.
"Una corda" dico.
"Ha sbagliato negozio" mi risponde lui, poi aggiunge che scherza, ma è
molto serio, mi dice che tipo di corda.
"Mah, una corda normale, che non costi troppo ma che sia resistente" e
il tipo mi guarda in maniera strana, prende da dietro il bancone una
corda e la butta sul bancone e poi mi afferra la mano che gli tendeva il
bancomat e mi guarda negli occhi, fisso.
"Mi dica onestamente: si vuole suicidare?" mi chiede.
"Uh? Si vede che ne vengo dall'IKEA?" chiedo cercando di divincolarmi.
"No" fa lui mollandomi la mano e tenendosi il bancomat. Ma -mi
spiega-quando arriva uno da lui e gli chiede una corda normale che non
costi troppo ma che sia resistente, a lui viene sempre il dubbio che
sia, o un imbecille, o uno che voglia suicidarsi, e lui come
commerciante si sente la responsabilità della morte, della morte del
cliente.
"No, guardi - dico ritirando il bancomat- devo solo legare una libreria
sul portapacchi, e lui dice va bene che mi crede, e mi accompagna fino
alla porta e poi mi dà la corda e mi dice sottovoce di ricordarmi il
sapone.
"Uh? Vendete anche prodotti per il bagno?"
"No, dico, per la corda, passatela prima nel sapone perché altrimenti
resta morbida e il collo non si spezza, con il sapone e meglio" mi
confida facendomi l'occhietto e io lo ringrazio, si è fatto un nuovo
cliente gli dico.
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