Friday, March 28, 2003
dierietto di guerra
Post di Fabrizio Venerandi sul newsgroup it.comp.macintosh
Main topics: OT
Author: Fabrizio Venerandi
Telefono al cellulare a francesco e gli chiedo se ci vediamo che insomma
è un momento difficile almeno tra noi amici dovremmo parlare vederci,
c'è la guerra bisogna fare qualcosa, e lui mi dice che tra mezz'ora
scopa, che adesso è in un bar che cerca di farsi un panino, e poi va a
scopare.
"Con chi?"
"Uh, ancora non lo so, aspetto un sms" mi risponde e poi sento che parla
con qualcuno e un silenzio e lui che ride nervosamente.
"Che succede?" chiedo.
"Avevo chiesto un tipo di panino e me ne hanno portato un altro, e
quando ho cercato di mangiarlo lo stesso me lo hanno portato via dicendo
che non era il mio" mi spiega perplesso.
"Uh, la storia della tua vita racchiusa in una sola breve parabola"
commento e gli consiglio di farne buon uso, è un messaggio
dall'altissimo, ma lui mi manda a fare in culo, dice che mi lascia che
gli hanno portato il suo hamburgher.
Qualcuno gira la chiave nella toppa, o è cecilia o un ladro, spero nel
ladro ma vedo già la doppia ciocca bionda madre e figlio sono tornati.
"Potremmo aprire un mac donald noi, in franchaising" mi dice la mia
consorte entrando in casa con il coccolotto tutto sporco di sangue.
"Uh, che è successo a mio figlio?" chiedo indicandolo.
"Lascia perdere niccolò" fa cecilia sospingendolo verso la sua
cameretta. Niccolò sembra imbambolato, va in cameretta e resta lì in
piedi ad osservarci senza provare a togliersi la giacca o la sciarpa.
Segno di intelligenza: non è capace a farlo e quindi non spreca energie
a provarci.
"Un mac donald dici..." faccio io perplesso e le chiedo dove vorresti
aprire un mac donald, ce ne sono dappertutto, e lei mi dice l'irak,
bisogna pensare già adesso alla ricostruzione lo dice anche l'onu.
Mi passo una mano sul volto e dico che non credo che gli irakeni adesso
abbiano davvero bisogno di un mac donald.
Cecilia strabuzza gli occhi. "Ma scherzi, li hai visti alla televisione?
Sono morti di fame e di sete! Una coca e un big kebab, il gioco è
fatto".
"Big kebab?" chiedo e lei alza le spalle e dice che bisogna attaccare il
mulo dove vuole il padrone.
"E la guerra?" chiedo e lei mi chiede cosa c'entra la guerra. "L'irak
mica è in guerra" mi dice e mi spiega che in realtà si tratta di una
guerra tra americani e inglesi, ma siccome non starebbe bene abbattere
pezzi di architettura americana o inglese, hanno deciso di combattere su
un suolo neutro e sporchetto già di suo, così hanno scelto l'irak.
"Pensaci -mi dice cecilia che è dietrologa nata- il primo giorno
precipita un elicottero inglese, così di suo ci dicono, il secondo due
elicotteri inglesi si schiantano gli uni contro gli altri, ma tu ci
credi?, l'altro giorno un aereo inglese è abbattuto dagli americani,
l'altro ancora una truppa inglese è mitragliata per sbaglio dagli
alleati usa: sono in guerra ti dico. Gli inglesi perdono di brutto e
sono nervosetti, oggi un carro armato inglese ha visto una telecamera di
una televisione araba che filmava gli aiuti umanitari e ha tirato un
colpo, ha distrutto gli aiuti umanitari e ha mandato in ospedale quelli
della televisione".
"Uh, e perché?"
"Aveva scambiato la telecamera per un cannone"
"Mh. Forse quando parlavano di guerra lampo si riferivano ai temporali"
dico e osservo il niccolotto e le sue macchie di sangue.
Cecilia continua a parlare: dice che intanto berlusoni ha dichiarato che
i paracadutisti americani partiti da una base italiana e paracadutati
nel nord irak non stanno andando in guerra.
Ridiamo, certo che un venditore di appartamenti per presidente del
consiglio ce lo siamo meritati, è come sparare sulla croce rossa, solo
che questa croce rossa è carica di gente sana e sta scappando sorridendo
a destra e a manca. Più a destra che a manca.
"Comunque basta" afferma cecilia, e mi annuncia che lei è contro la
guerra americana. "Boicottiamo l'america" dice scandendo le parole.
"Mh, vendiamo il macintosh?"
"Hei, non esistono boicottaggi retroattivi!" dice lei allarmata e
afferma che al limite non ne comperiamo di nuovi.
"Ma chi se li può permettere!" esclamo io.
"Vedi -fa lei sorridente- il boicottaggio funziona" siamo predestinati.
Tutta soddisfatta va in cucina e io resto a fissare mio figlio ancora
con la giacca e cappello, rosso di sangue in volto, che a sua volta
fissa me e poi all'improvviso tende le braccia verso il sottoscritto
padre, penso lo faccia per captatio benevoletiae che vuol dire che cerca
di ricordarmi che gli devo voler bene con spudorati segni di affetto
immeritato nei miei confronti.
Sospiro, mi avvicino al niccolotto lo prendo in braccio e gli lecco la
guancia sanguinante: è ketchup. Lui fa un'espressione schifata per la
mia slinguata e boicotta a modo suo: mi spinge la faccia lontano,
premendomi con il palmo della mano in mezzo agli occhi e girando la
testa sua verso la finestra.
"Carne della mia carne" declamo ad alta voce soppesandolo, e intanto
penso al macinato.
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