Friday, December 6, 2002
io e ce scegliamo la casa (dal prologo)
Post di Fabrizio Venerandi sul newsgroup it.comp.macintosh
Main topics: OT
Author: Fabrizio Venerandi
``State facendo un affare'' dice quello dell'agenzia immobiliare e noi
giriamo per questa casa semicontadina, coperta di strane tavole di
ardesia colorata. ``Sopra ci sono solo quattro inquilini, è un clima
familiare, non ci sono spese di amministrazione'' e mentre ce lo dice
ci accarezza le spalle.
Cecilia cammina per le stanze, guarda i muri e ogni tanto indica
qualcosa e mi sussurra che lei non ci capisce un cazzo, per lei tutte
le case sono uguali.
Ci affacciamo alla finestra e guardiamo il panorama di cipressi e di
piccole strutture di marmo bianco.
``Toh, c'è un parco da queste parti?'' chiedo stupito per tutto quel
verde, e il ragazzo dell'agenzia si aggiusta gli occhiali e dice che è
il cimitero.
``Uh'' faccio io guardando cecilia che si aggrappa alla finestra per
non cadere.
E il tipo riprende la sua tiritera e dice che come vicinato è molto
tranquillo e si mette a ridere e poi si calma e ci spiega che è una
battuta, la fa a tutti, di solito di ride assieme.
Cecilia osserva il cimitero, non dice niente e poi chiede cosa è quel
grosso comingolo alla sinistra della nostra finestra, cos'è i morti
hanno anche l'impianto di riscaldamento?, e quello dell'agenzia
tossisce e dice che è l'inceneritore, insomma, non è che venga usato
tanto spesso.
``Inceneritore per bruciare i fiori secchi?'' chiede cecilia chiudendosi
gli occhi con le mani.
``Inceneritore che rende più puri i corpi dei mortali'' risponde il tipo
e fa un segno della croce veloce veloce, e alla fine si passa anche una
mano sui coglioni, non si sa mai.
Incasso. ``Quindi, riassumendo, questa casa è umida, deve essere
completamente ristrutturata, non ci arriva l'automobile, ha una
splendida vista cimitero, e un pulviscolo di cadavere flambé compreso
nel prezzo. Ci spiega perché dovrebbe essere un affare per noi?''
chiedo muovendo le mani per l'aria, e il ragazzo dell'agenzia mi
risponde perché è l'unica che ci possiamo permettere.
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